Nel vasto panorama del cinema muto, Intolerance, diretto da D.W. Griffith nel 1915, si staglia come un colosso epico. Il film intreccia quattro storie distinte, ambientate in epoche diverse: il periodo babilonese, la Francia durante gli anni di San Bartolomeo, l’Inghilterra del XVI secolo e una storia contemporanea ambietata negli Stati Uniti. Ogni trama esplora il tema dell’intolleranza - religiosa, sociale o politica - mostrando come questa forza distruttiva possa devastare vite e intere civiltà.
Con una durata di oltre tre ore, Intolerance è un’opera titanica che richiede impegno da parte dello spettatore. Tuttavia, la maestria narrativa di Griffith e la potenza visiva del film ricompensano ampiamente lo sforzo. Le sequenze sono magistralmente realizzate: le folle in tumulto, le battaglie sanguinose e i momenti intimi di amore e disperazione vengono ritratti con una precisione straordinaria.
Gli attori principali offrono interpretazioni memorabili. Lillian Gish, in particolare, brilla nel ruolo della giovane donna innocente vittima dell’intolleranza religiosa nella Francia del XVI secolo. La sua performance è ricca di emozione e autenticità, donando profondità alle scene drammatiche. Altri attori degni di nota includono Mae Marsh, Constance Talmadge e Robert Harron.
Il Contesto Storico di Intolerance
Intolerance è stato rilasciato in un periodo storico segnato da forti tensioni sociali e politiche. La prima guerra mondiale era appena iniziata, dividendo il mondo in due campi opposti. Negli Stati Uniti, l’immigrazione aveva portato a crescenti conflitti etnici e culturali. In questo clima di incertezza e paura, Griffith voleva creare un film che mettesse in luce i pericoli dell’intolleranza.
Il regista si ispirò alle sue precedenti opere, come Nascita di una Nazione (1915), che aveva suscitato forti polemiche per la sua rappresentazione della Guerra Civile americana e del Ku Klux Klan. Con Intolerance, Griffith intendeva dimostrare come l’intolleranza potesse manifestarsi in diverse forme e in epoche diverse, un monito universale e senza tempo.
Tecniche di Realizzazione e Innovazioni Tecnologiche
Intolerance fu un tour de force tecnico per il suo tempo. Griffith utilizzò tecniche innovative di montaggio parallelo per intrecciare le quattro storie e creare suspense. Le inquadrature sono spesso grandangolari e spettacolari, mostrando imponenti scenari e folle immense.
La produzione del film fu un’impresa colossale: oltre 100.000 comparse furono impiegate nelle scene di massa, che richiedevano una logistica complessa e uno sforzo enorme da parte della troupe. Il budget del film fu elevato per l’epoca, superando i 2 milioni di dollari.
Temi Centrali: Amore, Odio, Perdono
Oltre alla tematica dell’intolleranza, Intolerance esplora anche altri temi universali come l’amore, l’odio e il perdono. Le storie d’amore che si intrecciano nel film sono diverse per contesto e intensità: dall’amore passionale tra due giovani innamorati nella storia contemporanea all’amore devoto di una madre che protegge i suoi figli durante la persecuzione religiosa in Francia.
Griffith, nonostante le sue idee controverse sul razzismo e sulla supremazia bianca, riesce a creare personaggi femminili complessi e memorabili, donne forti e resilienti che affrontano avversità e ingiustizie con coraggio.
L’Eredità di Intolerance
Intolerance fu un successo commerciale al suo rilascio, ma suscitò anche controversie per il suo approccio crudo alla violenza e alle tematiche sociali. Nel tempo, il film ha acquisito una posizione di prestigio nella storia del cinema muto.
La sua innovativa tecnica narrativa, la potenza visiva e l’ambizione narrativa lo hanno reso un’opera iconica che continua a essere studiata e apprezzata dai cinefili di tutto il mondo.
Ecco alcuni dati rilevanti su Intolerance:
Caratteristica | Descrizione |
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Regia | D.W. Griffith |
Anno di uscita | 1915 |
Durata | Oltre 3 ore |
Attori principali | Lillian Gish, Mae Marsh, Constance Talmadge, Robert Harron |
Temi | Intoleranza, amore, odio, perdono, violenza |
Notevole per | Montaggio parallelo, scenari grandiosi, folle immense, potenza visiva |